DISORCHESTRA
Presenta
UMANO DISUMANO
Etichetta: Seahorse Recordings
Distribuzione: Audioglobe
Data di uscita: 10 ottobre
Ascolta qui il disco
DISORCHESTRA…
Disordine stilistico,
disincanto, disturbi vari.
La band nasce per la necessità
impellente di Giulio Marino, musicista disordinato dal passato jazzistico come
contrabbassista, dal trapassato post-punk e dal presente da ostinato
viaggiatore in semilibertà, di suonare canzoni nate in diverse situazioni come
diverse sono le parti di una vita. Quindi nel 2011 si unisce con Emanuele
Ciampichetti, bassista e musicista raffinato molto attivo nel panorama musicale
italiano così come Alessio Palizzi batterista poliedrico anche lui impegnato in
diversi contesti (è tra l'altro batterista dei Matinee). Il trio viene da Ortona, paese di provincia abruzzese, e
proprio nell'entroterra di questa regione di mezzo nel 2012 realizza il suo
primo album: Umano Disumano.
Un album di tredici
canzoni stilisticamente diverse ma unite dal gusto "antico" di
comporre con attenzione ad armonie e melodie molto strutturate, non mainstream,
ma ricerca di purezza anche nella complessità. Un viaggio ricco di riferimenti
stilistici e anche cinematografici (A’
stare muto cita Ciprì & Maresco, in Furata
ci sono espliciti riferimenti a Morricone e Rota, ecc.). Un disco spesso dark
nell'incedere, alla ricerca di una sensualità avvolgente nello sfruttare una
ritmica potente ed efficace; echi di post-punk più raffinato, suggestioni di cantautorato,
lampi progressive. Umano Disumano è
quello che siamo adesso, ma è uno stato che viene da lontano, come la perdita
di coscienza la nemesi ricorrente, e la trasformazione antropologica già
predetta da Pasolini.
In realtà è solo un disco
rock suonato dal classico trio basso-chitarra-batteria che vuole coinvolgere
con l'amore la rabbia e il dolore delle idee, senza le finzioni di novità
annunciate ed innocue. Il disco è stato interamente composto da Giulio Marino con
la coproduzione di Andrea Di Giambattista (negli studi di quest'ultimo attuale
fonico di Management del Dolore Post
Operatorio e Santo Niente).
Registrato in pochi giorni tra le montagne abruzzesi, si arricchisce in Furata di una piccola sezione fiati capitanata
ed arrangiata dal flautista e polifiatista Roberto Volpe, sperimentatore
lancianese di lungo corso.
La cover evidenzia il
rosso ed il grigio, la passione e l'impasto tra il bene e il male, e
l'alternarsi di luce e buio attraversando gallerie.
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