INSTANT
SONGS-CRONACA IN MUSICA
un progetto di giornalismo
musicale
di Massimo Bubola
ogni mese
on line, in download
un brano dedicato a un
fatto di cronaca nera
dal 17
luglio
“Ho
scordato te, scordando me”
il terzo
brano del progetto
Massimo Bubola sul
brano
La canzone “Ho scordato
te, scordando me”, mi è stata ispirata dalla vicenda del piccolo Luca Albanese,
due anni appena compiuti, morto il 3 giugno scorso a Piacenza, per essere
rimasto troppo al lungo al caldo nell’auto del padre Andrea, che lo aveva
dimenticato andando al lavoro, ma fa riferimento anche ai tanti fatti simili
accaduti o semplicemente sfiorati in questi anni. Il dramma è una delle più
crudeli, perché ingiustificata nella quasi totalità dei casi e tragicamente involontaria, ma è anche una
disgrazia che ci inquieta tutti, forse perché non ci è così estranea. Il sacerdote
al funerale del bimbo diceva nella predica"Cercare un perché a questa
tragedia è inutile. Chiedersi perché in questo momento è la domanda meno adatta
che ci possiamo fare".
In realtà qualche
domanda ce la possiamo fare, perché questa tragedia è anche figlia del nostro
tempo saturo di una moltitudine di impegni, scadenze, stress, contatti, inviti,
eventi (fino a dieci anni fa, indicavano avvenimenti storici, come la fine di
una guerra o la caduta di un impero, adesso basta l'apertura di un bar),
aggiornamenti, controlli, offerte, socials vari, blog, promozioni, mail, sms,
WhatsApp. Già un'adolescente, che non lavora, è costipato da mille appuntamenti
virtuali quotidiani e attraversa il giorno affollato col suo telefonino come un
rabdomante.
Sono cresciuto in un
mondo patriarcale, dove mio nonno e i miei zii avevano un solo pensiero al
giorno e una sola preoccupazione a stagione, dedicata in gran parte al
raccolto. Niente poteva toglier loro la concentrazione, né i grandi, né i
piccoli obblighi del quotidiano. C'erano anche fatti eccezionali, ma il
cervello non andava mai in blocco, neanche per i frequenti lutti, le guerre e
le disgrazie del cielo e della terra. La vita era cadenzata e gli impegni erano
quelli anno dopo anno, così come le
feste, i riti, i matrimoni e i rarissimi viaggi. Oggi abbiamo una comunicazione
continua e costanti aggiornamenti, sia personali sia di lavoro. Il telefonino,
il personal computer, l'Ipad, hanno sovraccaricato il nostro tempo che non
conosce più la pausa e la distanza che è la madre della riflessione e dell'autocoscienza.
Il semplice pensare davanti a una pianura vuota di impegni è quasi impossibile.
Lo svolgimento della
canzone fin dal titolo "Ho scordato te, scordando me" che ritorna ossessivamente per tutto il
brano, è esemplificativo di un perdere innanzitutto il contatto con se stessi
prima che con gli altri e le persone che ci sono più care e questo scollamento,
questi black-out ci rendono autori e al contempo vittime sbalzate fuori dai
nostri stessi sentimenti, come se la realtà fosse un cavallo selvatico e
ingovernabile.
LEGGI QUI LA
PRESENTAZIONE DEL PROGETTO
Dal 16 maggio, ogni
mese, per un anno, sul sito www.instantsongs.it Massimo Bubola propone il progetto
"Instant songs".
Il sito ed il progetto
"Instant songs" vogliono ricondurre la canzone alla sua funzione
originaria: cioè quella di raccontare i personaggi e i fatti salienti del
nostro tempo e della nostra realtà, con particolare attenzione per quella che
oggi viene definita "cronaca nera". Prima dell'avvento della
letteratura scritta, la letteratura orale di Omero ed Esiodo nella Grecia del
VII-VIII secolo, era perlopiù cantata e recitata ed era uno dei principali modi
per tramandare la storia che si fondeva nella mitologia. Per questo la canzone
e la ballata hanno assunto nel tempo una funzione di memoria collettiva. Nel
momento in cui si affronta la cronaca con una canzone, la cronaca si espande
dai motivi che l'hanno ispirata e diventa epica cioè racconto condiviso,
riuscendo a parlarci al di là dei fatti diretti che l'hanno ispirata. Un fatto
di cronaca per quanto efferato, per quanto possa colpire e impressionare
profondamente l'immaginario collettivo, si esaurisce giornalisticamente, per
propria natura, nell'arco di poco tempo. Le instant songs, vorrebbero essere
una cronaca in forma musicale che rimane
a parlarci, così come le ballate dei cantastorie che ci hanno accompagnato
fino ad oggi.
Massimo Bubola ha già scritto in 35 anni tante "instant
song" che si sono protratte nel tempo da Cocis, sulla mala del Brenta, ad
Alì Zazà, che narrava di un baby killer napoletano, a Don Raffaè* sul rapporti tra stato e anti-stato.
Corvi sul conflitto nella ex-Jugoslavia
e sui nuovi signori della guerra, Una storia Sbagliata* sulla morte di Pierpaolo Pasolini, Coda di
Lupo* sugli indiani metropolitani,
Cuori ribelli su un tentativo di
insurrezione di indipendentisti texani e tante altre.
(* Canzoni scritte da
Massimo Bubola con F. De Andrè)
Oltre alla canzone, su
www.instantsongs.it
un disegno della
vicenda del disegnatore Federico Vicentini
un commento- intervista
realizzata dal coordinatore del sito Francesco Verni con Massimo Bubola
una rassegna stampa
sulla vicenda
Un blog di commenti e di riflessioni sulla
vicenda.
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