F R E I
2013: ODISSEA NELLO SPIAZZO
Dal 14 gennaio 2013 disponibile on-line e in tutti i negozi
Ascolta qui in anteprima il singolo e altri due brani tratti dall’album
2013: Odissea nello spiazzo è il secondo disco di Frei, a solo un anno dall’esordio con “Sulle tracce della volpe”, ritorna con un lavoro completamente nuovo nei suoni, nelle scelte artistiche, di produzione e nella stesura dei brani. Privilegia il Pop come mezzo per tradurre storie e sensazioni in musica, ma lascia spazio a momenti di narrazione che riportano la canzone a respirare ciò che racconta, a volte con un impeto di voce graffiante, altre con il tono pacato e posato di chi osserva una storia mentre la sta raccontando.
Le canzoni sono nate separatamente l’una dall’altra, in diversi periodi dell’anno. Ma tutte legate o forse sottomesse, alla forte passione che ha rapito Frei in questi ultimi mesi per i misteri e le bellezze dell’universo, attraverso le fotografie e le decine di documentari che hanno occupato il suo tempo libero, e che in qualche modo si sono mescolate alla sua vita quotidiana, o più semplicemente sono diventate una fissazione maniacale.
Hanno collaborato alla realizzazione di “2013: ODISSEA NELLO SPIAZZO” l’insostituibile Dario Giovannini, curando, come nel disco precedente, gli arrangiamenti e registrando gran parte degli strumenti; Enzo Cimino, già da qualche mese alla batteria, punto di riferimento per il suono, si è occupato delle riprese, dell’editing, fino a portare i brani al missaggio, dove sono stati presi in cura da Andrea Rovacchi.
Inoltre hanno partecipato Fabio ‘Mocambo’ Tozzi (Jang Senato), che insieme ad Enzo Cimino hanno registrato e contribuito agli arrangiamenti delle batterie; Michele Barbagli anche lui già da qualche mese alla chitarra elettrica, ha dato l’ultimo tocco ai brani con colori di chitarre soliste e invettive sonore di rara efficacia. Infine Filippo Venturi, con le sue brillanti idee e soprattutto con un ottimo lavoro di fotografia e post-produzione che ha dato vita al booklet.
FREI SUL DISCO
“Quando ero un bambino guardavo film di fantascienza che raccontavano il 2000 come l’era in cui avremmo esplorato le cavità dei pianeti e i sentieri delle galassie. Lo spazio sembrava alla nostra prossima portata. Siamo nel 2013 e io, nello spazio, non ci sono ancora andato.
Continuo disperatamente a sognare di esplorare l’universo, guardo come un pervertito documentari e immagini fotografate dai telescopi, che tutte le volte mi lasciano a bocca aperta,
e mi chiedo sempre se in qualche luogo, nelle profondità dell’universo, ci sia qualcuno che sta a bocca aperta come me.
Vivo così la mia odissea nello spiazzo di casa, sotto una volta celeste che fa il verso alla mia
mediocrità, alle mie vicissitudini, alle mie manie, e ogni volta che mi fermo a guardarla, per un attimo, resto senza parole.”
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